5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

La pressione arteriosa rappresenta uno dei principali indicatori dello stato di salute cardiovascolare. In primavera, a causa delle variazioni climatiche e dello stile di vita, molte persone possono notare cambiamenti nei valori pressori. Secondo la Società Italiana di Ipertensione (SIIA), è fondamentale monitorare alcuni segnali che potrebbero indicare un’instabilità della pressione in questo periodo dell’anno. In questo articolo analizziamo i cinque segnali più importanti da tenere sotto controllo, come riconoscerli e quali strategie adottare per intervenire tempestivamente.

1. Variazioni frequenti della pressione arteriosa

Uno dei primi segnali di instabilità pressoria in primavera è la presenza di variazioni frequenti nei valori della pressione arteriosa. Le temperature più miti, l’aumento delle ore di luce e i cambiamenti nello stile di vita (come una maggiore attività fisica all’aperto) possono influenzare il sistema cardiovascolare, rendendo la pressione più suscettibile a oscillazioni.

5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

Secondo la SIIA, è importante misurare la pressione in momenti diversi della giornata per individuare eventuali fluttuazioni anomale. Se si riscontrano valori molto diversi tra mattina e sera, o tra un giorno e l’altro, potrebbe essere un segnale che la pressione non è ben controllata. Questo fenomeno è particolarmente comune tra chi assume farmaci antipertensivi, poiché la risposta dell’organismo può variare con il clima.

Monitorare regolarmente la pressione con un apparecchio affidabile e annotare i valori su un diario può aiutare il medico a valutare la situazione e, se necessario, a modificare la terapia. È consigliabile effettuare almeno due misurazioni al giorno, preferibilmente al mattino appena svegli e alla sera prima di coricarsi.

2. Mal di testa ricorrenti e persistenti

Il mal di testa, soprattutto se compare in modo ricorrente e senza una causa apparente, può essere uno dei segnali più comuni di instabilità della pressione arteriosa. In primavera, i cambiamenti climatici e l’aumento dell’umidità possono accentuare questo sintomo, che spesso viene sottovalutato o attribuito ad altre cause come lo stress o le allergie stagionali.

5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

La Società Italiana di Ipertensione sottolinea che un mal di testa localizzato nella zona occipitale (nuca) o che si manifesta al risveglio può essere correlato a valori pressori elevati o instabili. Se il disturbo persiste per diversi giorni o si associa ad altri sintomi come vertigini, offuscamento della vista o palpitazioni, è consigliabile controllare la pressione e consultare il medico.

Non bisogna mai trascurare il mal di testa, soprattutto se si soffre già di ipertensione o si hanno altri fattori di rischio cardiovascolare. Un intervento tempestivo permette di prevenire complicanze più gravi come l’ictus o l’infarto.

3. Sensazione di stanchezza e affaticamento inspiegabile

Un altro segnale da non sottovalutare è la comparsa di una sensazione di stanchezza e affaticamento che non trova spiegazione in particolari sforzi fisici o mancanza di sonno. In primavera, questa condizione può essere più frequente a causa delle variazioni ormonali e della pressione atmosferica, che incidono sul sistema cardiovascolare e sul metabolismo.

5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

La SIIA evidenzia che una pressione instabile può ridurre l’apporto di ossigeno ai tessuti, provocando una sensazione di debolezza generalizzata, difficoltà di concentrazione e un calo delle prestazioni fisiche e mentali. In alcuni casi, questa stanchezza può essere associata a palpitazioni, sudorazione eccessiva o senso di svenimento.

Per distinguere la stanchezza dovuta a problemi pressori da quella legata ad altri fattori, è utile monitorare la pressione e valutare se i sintomi migliorano dopo il riposo o persistono durante la giornata. In presenza di questi segnali, è opportuno rivolgersi al medico per una valutazione approfondita.

4. Gonfiore a gambe e caviglie

Il gonfiore (edema) a gambe e caviglie è un sintomo che può indicare un’instabilità della pressione arteriosa, soprattutto se si manifesta in modo improvviso o si accentua nelle ore serali. In primavera, con l’aumento delle temperature, la vasodilatazione periferica può favorire la ritenzione di liquidi, aggravando il problema nei soggetti predisposti.

5 segnali che la pressione è instabile in primavera: cosa monitorare e come intervenire secondo la Società Italiana di Ipertensione

La Società Italiana di Ipertensione raccomanda di prestare attenzione a questo segnale, in quanto può essere la spia di una pressione non adeguatamente controllata o di un sovraccarico del sistema cardiocircolatorio. Il gonfiore può essere accompagnato da una sensazione di pesantezza, formicolio o dolore alle gambe.

Per prevenire e ridurre il gonfiore, è utile adottare alcune semplici misure: evitare di stare troppo a lungo in piedi o seduti, praticare regolarmente attività fisica, mantenere una dieta povera di sale e, se necessario, indossare calze elastiche a compressione graduata. In caso di edema persistente, è importante consultare il medico per escludere altre cause e valutare eventuali aggiustamenti della terapia antipertensiva.

5. Palpitazioni e battito cardiaco irregolare

Le palpitazioni, ovvero la percezione di un battito cardiaco accelerato, irregolare o particolarmente forte, possono essere un segnale di instabilità pressoria, soprattutto in primavera. Le variazioni di temperatura, l’aumento dell’attività fisica e i cambiamenti nell’alimentazione possono influenzare la frequenza e il ritmo cardiaco.

Secondo la SIIA, le palpitazioni possono essere associate sia a episodi di ipertensione che di ipotensione, e spesso sono accompagnate da altri sintomi come vertigini, senso di svenimento o respiro affannoso. È importante non sottovalutare questo segnale, soprattutto se compare improvvisamente o in concomitanza con altri disturbi.

In presenza di palpitazioni frequenti o persistenti, è consigliabile monitorare la pressione e il battito cardiaco, annotando eventuali irregolarità da riferire al medico. In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori accertamenti come l’elettrocardiogramma o il monitoraggio Holter per identificare eventuali aritmie o altre alterazioni del ritmo cardiaco.

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